Lo Shunt Portosistemico intra e extraepatico è una patologia grave congenita o acquisita che colpisce sia il cane sia il gatto. I segni comportamentali e il complesso delle manifestazioni patologiche causati da questa malattia del fegato viene chiamata encefalopatia epatica. Per fortuna non è una malattia molto frequente, ma i segni clinici che si possono avere sono tanti proprio perché diversi sono gli apparati che possono essere colpiti. Gli animali non manifestano subito e bene la sintomatologia , e siccome non parlano sta al proprietario capire che il proprio animale sta male e decidere di portarlo ad una visita veterinaria. Anche qui, per il medico veterinario non sara’ facilissimo arrivare subito a tale diagnosi, perché i sintomi possono essere relativi anche ad altre patologie, ma sicuramente gli esami del sangue, le ecografie, ecc. potranno essere di valido supporto per arrivare alla diagnosi certa.
Quello che io voglio fare in questo mio articolo è dare un’infarinatura di base a tutti quei proprietari di animali che magari hanno riscontrato sintomi analoghi nei loro animali, ma che non gli hanno dato molta importanza, e non solo, voglio inoltre rispondere a tutte quelle persone che mi scrivono per avere notizie su tale patologia tra l’altro molto complessa e di difficile interpretazione. Allora vediamo in generale come si fa ad accorgersi che i nostri animali possono avere questa malattia.
Normalmente nel cane e nel gatto il sangue arriva al fegato dal tratto digerente (80% dall’ intestino e stomaco, 20% da milza e pancreas), attraverso la vena Porta per poi convogliare nel grande vaso sanguigno che è la vena cava. In uno Shunt portosistemico il sangue “scavalca” il fegato e va direttamente in circolo nella vena cava. Ora tutti sappiamo che una delle funzioni piu’ importanti del fegato è proprio quella di filtrare il sangue eliminando sostanze tossiche , per cui nello Shunt questa funzione non viene rispettata e le tossine circolano liberamente nel sangue.
Lo Shunt puo’ essere acquisito in seguito ad altra patologia, o essere congenito. Lo Shunt congenito si presenta come Shunt singolo intra o extra epatico a seconda di quella che è la posizione dei vasi sanguigni in relazione al fegato. Nell’intraepatico si presenta come un unico grande vaso anomalo (pervieta’ del dotto venoso singolo intraepatico), nello Shunt extraepatico si presenta da anomalie di qualche vaso splenico o gastroplenico, prima che questo entri nella vena Porta. Le razze maggiormente predisposte allo Shunt congenito intraepatico sono razze grandi e giganti e questi molto spesso presentano anche Shunt extraepatici. Lo Shunt congenito extraepatico è maggiormente presente nelle razze di piccola taglia, quali lo Yorkshire Terrier, lo Schnauzer piccolo, il Maltese, ed altre.
Gli Shunt multipli extraepatici sono in genere acquisiti. In questi assistiamo ad un aumento della resistenza del flusso portale con relativo aumento della pressione della vena Porta in seguito ad un’anomala connessione tra arteria epatica e vena porta o vene epatiche.
Gli apparati che sono coinvolti in questa patologia sono : il Nervoso, il Gastroenterico e l’Urinario.
Ma vediamo in dettaglio quali possono essere i sintomi che manifestano gli animali.
Il cane o il gatto che nascono con questa patologia manifesteranno subito segni clinici quali: ritardo di crescita, disturbi gastroenterici (il vomito e la diarrea sono quasi sempre presenti), manifestazioni nervose come convulsioni, movimenti di maneggio, testa ruotata, depressione, ricerca degli angoli nella stanza, atassia locomotoria, (sintomi che si acuiscono dopo un pasto ricco di proteine proprio perché il fegato non depura), poi sintomi urinari quali disuria, ematuria, stranguria, poliuria e polidipsia, cristalluria, la mancata eliminazione dell’ammoniaca da parte del fegato portera’ ad un aumento dell’escrezione urinaria della stessa e quindi ad una seria lesione del rene.
Nel gatto caratteristici sono la scialorrea e lo ptialismo.
Se l’animale riceve dei farmaci questi non essendo metabolizzati a dovere dal fegato andranno ad intossicare sempre di piu’ il grande circolo.
La diagnosi dello Shunt viene fatta tramite esami di laboratorio (notevole è la microcitosi, lieve anemia, alterazioni biochimiche quali diminuzione della BUN, , ipoglobulinemia, ipoalbuminemia, ipoglicemia, e lievi aumenti degli enzimi epatici), esami ecografici con o senza liquido di contrasto, e esami radiografici, scintigrafia intestinale con mezzo di contrasto, misurazione degli acidi biliari pre e post prandiali, o meglio ancora urinari.
Per quanto riguarda il trattamento dello Shunt innanzitutto il medico veterinario deve correggere la dieta dell’animale improntandola ad un basso contenuto proteico, come pure il trattamento medico farmacologico servira’ ad alleviare i sintomi dell’animale, ma la chirurgia sara’ necessaria per correggere l’anomalia vascolare. Uno Shunt intraepatico è sicuramente piu’ difficile da correggere di uno Shunt extraepatico, per cui la chirurgia deve essere fatta in un centro veterinario altamente specialistico. La mortalita’ in tale chirurgia è bassa negli Shunt singoli extraepatici, ma aumenta sensibilmente negli intraepatici. Quindi qualunque proprietario di animali affetti da tale patologia deve essere informato sui rischi del caso.
Ovviamente gli animali affetti da Shunt Portosistemico congenito non devono essere adibiti alla riproduzione.
Con questo mio articolo io ho potuto solo dare un primo imput di quella vasta e complessa patologia che è appunto lo Shunt Portosistemico intra e extra epatico, naturalmente la fisiopatologia è molto piu’ complessa di quanto sovraesposto e da me detta in poche parole, cosi’ pure le manifestazioni cliniche e sintomatologiche. Spero tuttavia di essere stata di aiuto per qualcuno che possieda animali con (purtroppo) questa grave malattia.